Il convegno si terrà , la mattina al municipio, il pomeriggio nella frazione di Santo Pietro e dà il via a un progetto (12 partner) su ambiente e agricoltura sociale.
Martedì 29 giugno, a Caltagirone, la mattina (dalle 9, con l’apertura dei lavori di Andrea Nicosia, presidente della cooperativa agricola “Terra Nostra”, i saluti del sindaco Gino Ioppolo, dell’assessore comunale al Welfare e vicesindaco Sabrina Mancuso, del direttore generale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura Dario Cartabellotta e del dirigente regionale Interventi strutturali in agricoltura, Giuseppe Dimino, l’illustrazione dell’iniziativa affidata alla docente dell’Università di Catania Daniela Romano, al presidente della Rete fattorie sociali Sicilia – Bio As, Salvatore Cacciola, e alla consulente Eliana Pappalardo e la presentazione, con numerosi altri interventi, dei partner e delle azioni progettuali), nel salone di rappresentanza “Mario Scelba” del municipio e il pomeriggio (dalle 14, con lavori di gruppo condotti da Raffaele Barone e Daniela Romano), nella sede della fattoria sociale “Terra Nostra” (in via Antares, nella frazione di Santo Pietro), capofila del progetto, si terrà il convegno inaugurale di “Ambiente e Agricoltura Sociale” (Am.A.S..). Si tratta del progetto finanziato dal Psr Sicilia 2014/2020 misura 16 Cooperazione”. Sottomisura 16.9 - “Sostegno per la diversificazione delle attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità e l’educazione ambientale e alimentare”.
Il progetto, che conta sulla partecipazione di 12 partner fra imprese agricole, aziende/fattorie didattiche/sociali, enti pubblici e cooperative sociali di tipo B che svolgono attività agricola, è promosso dalla Rete Fattorie sociali Sicilia ed è finalizzato a offrire gratuitamente agli agricoltori, agli operatori sociali e alle scuole diverse opportunità di formazione e di consulenza nell’ambito dell’agricoltura sociale.
Saranno
privilegiate le pratiche di agricoltura sostenibile in ottica agro-ecologica e sociale. Costituisce, quindi, come spiegano i
promotori, “un’occasione per confrontarsi con esperienze di aziende agricole
che sperimentano nuove forme di attività per creare opportunità di sviluppo
locale e di inserimento lavorativo di soggetti in condizione di svantaggio”.
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